La Giornata dei Disturbi del Comportamento Alimentare: Un Appello alla Prevenzione e alla Cura

La giornata dei disturbi del comportamento alimentare: un'occasione per ricordare a tutti che queste malattie complesse non vanno mai dimenticate.

Sofia Pallante

3/18/20255 min read

Un Giorno di Consapevolezza e Responsabilità

La Giornata dei Disturbi del Comportamento Alimentare, istituita il 15 Marzo da qualche anno ormai, è un'importante occasione per riflettere su una questione tanto delicata quanto diffusa nella nostra società. Non si tratta di una festa, ma di una giornata di sensibilizzazione volta a ricordare l'importanza della prevenzione, della cura e dell'assistenza adeguata per le persone che soffrono di disturbi alimentari.

Negli ultimi anni i casi di Disturbi alimentari sono più di 3 milioni e ne sono affetti soprattutto  giovani adolescenti. Non solo, ma i disturbi alimentari rappresentano ad oggi la seconda causa di morte nei giovani, dopo gli incidenti stradali. Un dato allarmante, che non possiamo ignorare. L'esordio di questi disturbi è sempre più precoce. Negli ultimi anni si è infatti abbassata l'età di insorgenza, scendendo agli 8/9 anni. Ciò è dovuto sia all'abbassamento dell'età puberale nelle bambine, che le espone ad un corpo in rapido cambiamento, che al sempre più diffuso impiego dei social network che facilitano confronti con modelli di bellezza irraggiungibili (Dalla Ragione, 2025).

Ecco perchè la giornata del fiocchetto lilla serve a tutti noi per fare delle profonde riflessioni.

Disturbi Alimentari: Malattie Serie e Non Semplici Capricci

Troppo spesso, i disturbi del comportamento alimentare vengono fraintesi e considerati come semplici capricci o scelte di stile di vita per emulare fisicità altrui. Tuttavia, è fondamentale comprendere che si tratta di vere e proprie malattie psichiatriche. Questi disturbi sono diagnosticabili secondo i criteri contenuti nel DSM-V, il manuale statistico e diagnostico dei disturbi mentali. Ciò implica la necessità di un intervento serio e professionale, in quanto si tratta delle vere e proprie malattie.

Nel manuale troviamo le indicazioni diagnostiche per i disturbi più comuni tra gli adulti e gli adolescenti come l'Anoressia Nervosa, la Bulimia Nervosa e il Disturbo da Alimentazine Incontrollata (DAI, o Binge Eating Disorder). Il disturbo con rischio di morte più elevato, date le condizioni che si possono raggiungere, è l'Anoressia Nervosa. Il termine "anoressia" significa mancanza di appetito ma l'aggettivo "nervosa" ne specifica la natura: non è dunque una reale mancanza di appetito organica bensì un'alterazione psichiatrica del soggetto. L'anoressia nervosa è un disturbo alimentare che colpisce prevalentemente le ragazze e si caratterizza da un’eccessiva valutazione del peso e della forma corporea, che induce ad una restrizione alimentare che porta ad una perdita di peso molto forte e ad una dispercezione della propria immagine corporea, in quanto è stato dimostrato che una forte denutrizione rende le persone "cieche al proprio corpo" inibendo le aree cerebrali coinvolte nella percezione della propria immagine (Marucci et al, 2016). La restrizione si ottiene o con la riduzione di cibo ma anche con la presenza di piccole abbuffate seguite dalle condotte di eliminazione che non permettono l'aumento del peso. L'AN è la malattia del controllo, che si manifesta spesso a seguito di traumi, condizioni di  fragilità emotiva e psicologica e momenti delicati della vita.

Abbuffate diverse si vedono nelle malattie caratterizzate nella perdita di controllo, la bulimia e il DAI. Ciò che le accomuna è la presenza di abbuffate compulsive, coinvolte in un circolo vizioso di restrizione-emozione negativa-abbuffata-senso di colpa finale, che induce nuovamente a ricominciare con la restrizione. Le abbuffate non sono il mangiare un dolce dopo una cena abbondante, oppure grandi quantità di pasta rispetto alla solita porzione... sono un momento di alienazione dell'individuo, che non si percepisce più, non riesce a gestire le sue emozioni e ciò fa sì che il cibo acquisisca un "potere" sedativo per l'emozione. C'è perdita di controllo, impossibilità di fermarsi e sensazione di mangiare sino a stare fisicamente male. La differenza sta nel fatto che nella Bulimia, a ciò segue una condotta di eliminazione, come modo di dar voce al senso di colpa e al disgusto verso sè stessi; mentre nel DAI essa non è presente ma l'abbuffata è seguita da forte svalutazione personale, depressione e maggiore associazione con l'abuso di sostanze che causano dipendenze.

Oltre a questi, che sono  i più incidenti e diffusi, se ne riconoscono altri come la Vigoressia, cioè l'ossessione per il corpo muscoloso e performante (considerata da alcuni l'equivalente maschile dell'anoressia seppur con sintomi diversi), l'ortoressia, cioè l'ossessione del cibo sano e puro e le forme di disturbi alimentari dell'età infantile ed evolutiva come la PICA, disturbo da ruminazione e l'ARFID, cioè il disturbo della selettività alimentare.

Come si manifestano

Le persone che soffrono di anoressia nervosa evidenziano la paura di acquistare peso e l’alterazione nella relazione con il proprio corpo, che viene visto con disagio perché considerato normo o sovrappeso, quando invece è sottopeso. Tali preoccupazioni possono diventare sempre più intense e invalidanti, fino a compromettere il corretto funzionamento degli organi interni. Mostrano dei modi di mangiare diversi dal normale come mangiare di nascosto o nascondere il cibo, sminuzzare e osservare il cibo prima di ingerirlo, saltare i pasti ed evitare eventi sociali in cui si mangia davanti ad altre persone. Dal punto di vista psicologico manifestano fluttuazioni del tono dell’umore e alterazioni del sonno, modifiche del rapporto con  l’attività fisica, che viene vista come una "punizione",  depressione, solitudine, calo della libido e molto altro.

Tutti questi sintomi che ho descritto, sonosolo alcuni dei segnali tipici di un disturbo della Nutrizione  e che possono essere un campanello d'allarme per le persone che circondano la persona che ne sta soffrendo.

Un Approccio Multidisciplinare per la Cura

Affrontare i disturbi del comportamento alimentare richiede un approccio multidisciplinare. È essenziale che la terapia psiconutrizionale venga adottata, poiché la condizione non può essere affrontata solo a livello fisico, ma anche emotivo e psicologico. Specialistici diversi, come psicologi, nutrizionisti,  medici (psichiatri, endocrinologi ecc)  devono lavorare in sinergia per fornire un percorso terapeutico completo e personalizzato. Solo in questo modo si può sperare di ottenere risultati efficaci nel trattamento di queste malattie.

Il problema è che i casi più gravi necessitano di spazi dedicati alle cure, come le strutture dedicate a queste malattie così complesse. Ad oggi in italia, ci sono 214  strutture come centri di cura e associazioni, che si occupano di disturbi della nutrizione e dell'alimentazione  e che sono state censite sulla piattaforma disturbi alimentari dell'Istituto Superiore di Sanità. Per quanto riguarda la distribuzione territoriale dei centri, c'è il problema della frammentarietà di essi: ci sono  79 centri al Nord, 34 al Centro Italia e 51 tra Sud e Isole (Rai News, 2025).

Poichè I DCA sono inseriti nei Livelli  di assistenza essenziali in Italia (LEA), le persone affette hanno diritto ad un esenzione per le cure. L'accesso per le persone malate di DCA nelle strutture pubbliche dislocate nel territrio nazionale è molto difficoltoso, poichè le liste di attesa possono superare anche l'anno. La giornata del 15 Marzo serve per alzare la voce rispetto a questa problematica, a far sentire il bisogno di più cure e soprattutto più posti per il trattamento residenziale di questo numero crescente di individui.

È nostro dovere come società informare e formare sia i giovani che gli adulti sulle risorse a disposizione e sull'importanza di una diagnosi precoce. La lotta contro i disturbi alimentari inizia con la consapevolezza e l'educazione; non possiamo permettere che diventino invisibili. Non possiamo far sentire davvero invisibili queste piccole anime che già sentono di essere come tali.

Sofia Pallante